Si apre a Palermo l’anno dei risultati del Programma RESTART

/ Febbraio 17, 2025/ Eventi, News

Nella cornice dell’Università degli Studi di Palermo, il Programma RESTART ha festeggiato il suo terzo “capodanno” in occasione del Plenary Dissemination WorkshopInnovation to lead the future, l’appuntamento periodico organizzato per riunire la comunità che si occupa di Telecomunicazioni, fare il punto delle attività e programmare insieme gli indirizzi futuri.

Quello che si apre è un anno importante per RESTART RESearch and innovation on future Telecommunications systems and networks, to make Italy more smART, perché coincide con il momento in cui si porterà a compimento tutto il lavoro svolto nei mesi passati, offrendo risultati tangibili, non solo agli stakeholder coinvolti, ma anche alla società nel suo complesso.

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Un anno che guarda al futuro, puntando ad innovare e rinnovare un settore fondamentale come quello delle Telecomunicazioni. Proprio per questo motivo, l’innovazione è stata scelta come tema centrale dell’evento che si è tenuto gli scorsi 30 e 31 gennaio, con una presenza di 280 partecipanti che hanno potuto seguire un programma molto ricco: 8 sessioni tecniche, 3 panel industriali, circa 60 poster presentati da giovani ricercatori e ricercatrici e un’esposizione di demo delle principali applicazioni innovative realizzate. L’incontro ha avuto inoltre due sponsor dal mondo delle imprese: MeasureIT e Allbesmart.

La ricerca in RESTART procede in linea con quanto pianificato: molti dei progetti sono già arrivati ad una fase in cui le attività sperimentali consentono di fare delle dimostrazioni di risultati scientifici particolarmente interessanti, capaci di tradurre le speculazioni di tipo teorico in qualcosa di pratico, che cambia le applicazioni e la vita di ogni giorno. 

 

sottolinea Antonio Capone, coordinatore scientifico del Programma, evidenziando l’importanza in RESTART di riuscire a dimostrare come l’innovazione e la collaborazione con le aziende possano trasformare le idee in reali soluzioni di mercato, cambiare il modo in cui si fa business e creare valore per l’ecosistema.

Un’innovazione particolarmente sentita nei due giorni di workshop, come conferma Ilenia Tinnirello, docente dell’Università degli Studi di Palermo e General Chair dell’evento

è stata evidente la voglia di spingere i risultati verso un traguardo di più largo respiro e cercare di valorizzare tutti gli aspetti di innovazione che il nostro Programma, a vario titolo, sta portando avanti, dall’innovazione tecnologica a quella che riguarda le applicazioni, ma anche l’innovazione sociale. Abbiamo veramente un gruppo molto eterogeneo: insieme agli ingegneri, possiamo contare sulla partecipazione di figure come, ad esempio, sociologi e giuristi ed è una grande sorpresa trovarci tutti insieme ad arricchirci reciprocamente con contributi di natura diversa.

 

Quella dei 32 progetti di RESTART è, infatti, una ricerca che procede in modo sinergico e trasversale, mettendo a fattore comune conoscenze e competenze, grazie anche alla sistematizzazione promossa dalle “Grand Challenge”. 13 cluster di sfide che puntano ad incentivare la collaborazione di ricercatori e ricercatrici in ambiti diversi, con l’obiettivo di produrre risultati che non sono solo la somma di quelli dei singoli progetti, ma rappresentano un’azione collettiva con un elevato potenziale di impatto verso il mondo industriale.

Il Programma sta lavorando anche in vista di uno scopo più generale, identificato dalla Grand Challenge 0Creare una visione dell’evoluzione futura delle telecomunicazioni in Italia e all’estero, che rappresenta la “madre” di tutte le sfide, perché legata alla previsione di ciò che succederà nel processo di trasformazione del settore. A questo proposito, è stato pubblicato nel 2024 un primo white paper che ha permesso di inquadrare l’ecosistema attuale delle telecomunicazioni, proponendo un modello che descrive lo stato dell’arte, da sfruttare come bussola per il disegno dei diversi possibili scenari futuri, che saranno oggetto del secondo white paper, la cui pubblicazione è prevista per il mese di aprile.

Il futuro delle Telecomunicazioni passa anche dai risultati che RESTART sta già attualmente producendo, non solo in termini strettamente scientifici, ma anche di soggetti coinvolti. Il Programma ha raggiunto la quota di 116 partner, di cui 27 dal consorzio originario e 89 entrati con i Bandi a Cascata.

L’aspetto interessante è che la metà di questi 116 partner è di natura industriale, quindi si tratta di piccole, medie e grandi imprese. Un’attenzione particolare è stata rivolta al coinvolgimento di startup, con 9 già ingaggiate e l’obiettivo di arrivare a 30-40 alla fine del Programma. RESTART ha dedicato inoltre una consistente porzione del finanziamento al Mezzogiorno, andando nella direzione di colmare anche il divario territoriale, per una quota pari al 31%.

 

commenta Adele Del Bello, Direttrice Generale della Fondazione RESTART e Program Research Manager.

Un anno di risultati che si apre con importanti traguardi già raggiunti anche in termini occupazionali, come sottolinea Nicola Blefari Melazzi, Presidente della Fondazione RESTART:

Abbiamo reclutato oltre 320 ricercatori, che costituiranno la nuova generazione di risorse impegnata a fare ricerca in Italia, in Accademia e nell’industria.

 

Sarà importante, oltre ad accompagnare il percorso di queste risorse, di cui circa il 33% è di genere femminile, cercare delle prospettive per il loro futuro. In questa direzione, prosegue il Professor Blefari Melazzi,

ad aprile faremo un convegno a Roma, che si chiama ”Telecommunications of the future”, in cui discuteremo insieme ai ricercatori e alle ricercatrici queste prospettive, anche per cercare di indirizzarli, dando dei consigli e ascoltando le loro esigenze e i loro commenti su questa prima fase di lavoro che hanno svolto.

 

RESTART non è, però, solo ricerca scientifica: conta, infatti, altre sei missioni trasversali, che riguardano l’innovazione, la formazione, i laboratori, i programmi di dottorato, il supporto a start up e spin off e la comunicazione. Iniziative importanti, perché contribuiscono a garantire che il lavoro svolto possa esercitare un effetto reale anche negli anni a venire.

Una particolare rilevanza è stata data alla Missione 3 – Innovazione & Trasferimento Tecnologico, scelta come focus dell’incontro plenario. Una missione fondamentale in questa fase del Programma RESTART, perché

l’obiettivo ambizioso è che la comunità tecnico-scientifica nazionale delle telecomunicazioni generi innovazioni da trasferire in prodotti e soluzioni commerciali, che le imprese potranno poi portare sul mercato.

 

come evidenzia Roberto Sabella di Ericsson, responsabile della Missione che si definisce

soddisfatto del risultato della Missione 3, poiché sono emerse numerose innovazioni, 22 finora registrate, principalmente dal mondo universitario, spesso in collaborazione col mondo dell’impresa. 

 

Molte di queste innovazioni hanno suscitato l’interesse di aziende e circa la metà sta già seguendo percorsi di trasferimento tecnologico. Senza il supporto di RESTART, collaborazioni di questo tipo, tra università e imprese, non sarebbero nate. Sabella spiega 

In questo senso abbiamo messo in moto un sistema di cross-inspiration, di co-generazione di innovazione e siamo nella fase di trasferimento tecnologico. La cosa importante è che questo è solo un punto di partenza, perché anche dopo che il programma RESTART avrà concluso il suo percorso, questo processo continuerà e auspicabilmente aumenterà anche il volume di collaborazione tra università e impresa.

 

A riprova di ciò, il Plenary Dissemination Workshop ha registrato una grande presenza industriale, con tre panel dedicati, che hanno visto confrontarsi ospiti provenienti da alcune tra le principali aziende del settore, sui temi chiave per il futuro delle Telecomunicazioni. Dai dibattiti è emerso entusiasmo e soddisfazione tra i partner industriali, che riconoscono in RESTART l’opportunità di accedere a know-how e risorse umane di alto livello provenienti dalle università e, al tempo stesso, la possibilità di testare soluzioni innovative e sviluppare nuove applicazioni in sinergia. Questi elementi rappresentano un importante motore per aumentare la competitività delle imprese e dell’Italia nel settore delle Telecomunicazioni.

Si apre così un anno che rappresenterà la conclusione di un percorso, ma che ci si augura possa lasciare un’eredità capace di andare oltre l’orizzonte temporale previsto dal programma, con impatti positivi non solo per l’ecosistema tecnico, ma anche per la società nel suo insieme.

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