Le “RESTART Grand Challenges” presentano i principali problemi di ricerca delle telecomunicazioni future che il programma affronta dal punto di vista delle nuove tecnologie e dei nuovi sistemi. Sono trasversali a discipline e domini applicativi e mostrano come l’innovazione necessaria richieda competenze e creatività in diversi settori.

Coordinatore del Cluster: Antonio Capone

Il futuro delle Telecomunicazioni in Italia sarà definito da un'analisi attenta delle trasformazioni economiche e tecnologiche necessarie. L'innovazione continua sostituirà l'idea di "nuove generazioni", con un focus sulla virtualizzazione delle reti: la complessità si sposterà dall'hardware al software, consentendo aggiornamenti più semplici, maggiore flessibilità e riduzione dei costi. Tra i macro-trend chiave emergono: riduzione del numero di operatori, separazione tra reti e servizi, integrazione di reti terrestri e satellitari, e un ruolo crescente dell'Intelligenza Artificiale. Questi fattori delineano un futuro sostenibile per il settore, secondo le previsioni del Cluster A delle Grand Challenges di RESTART.
Grand challenge 0: Creare una visione dell'evoluzione futura delle telecomunicazioni in Italia e all'estero
  • Coordinatori: Ilenia Tinniriello, Antonio Capone, Nicola Blefari Melazzi
  • Progetti: Tutti i progetti sono coinvolti
Immaginare l'evoluzione futura dell'ecosistema delle telecomunicazioni in Italia e su scala internazionale implica un’analisi completa e lungimirante di vari fattori. Le principali aree di interesse includono: scomposizione e ricomposizione dell'ecosistema in termini di attori e catena del valore, impatto dell'evoluzione tecnologica sulle relazioni tra gli attori, impatto degli aspetti normativi a livello nazionale ed europeo e altri.

Grand challenge 5: Non più nuove generazioni mobili ma innovazione continua nelle reti
  • Coordinatore: Nicola Blefari Melazzi
  • Progetto: Net4Future
L'innovazione e il processo di standardizzazione delle reti radio ci hanno abituato a fare i conti con l'arrivo di una nuova generazione di reti cellulari ogni dieci anni circa, dai cellulari analogici 1G all'ultimo 5G standardizzato e all'emergente 6G, le cui caratteristiche cominciano a delinearsi nei progetti di ricerca. Tuttavia, i profondi cambiamenti nell’architettura di rete e nelle tecnologie utilizzate rappresentano una sfida per un futuro in cui non faremo più affidamento su generazioni tecnologicamente indipendenti che richiedono lo sviluppo di nuove infrastrutture. Analogamente al campo del software, l’obiettivo è consentire un processo di innovazione continua che mantenga la compatibilità con le versioni precedenti e evolva gradualmente la rete.

Grand challenge 15: Analizzare il ruolo degli hyperscaler e degli sviluppatori di applic. nella progettazione della rete
  • Coordinatore: Eugenio Moro
  • Progetto: 6GWinet
Il ruolo degli stakeholder di Internet si sta evolvendo, con uno spostamento dagli operatori di telecomunicazioni verso gli hyperscaler e altri attori, per diversi motivi. Innanzitutto, funzionalità importanti come il multicast e la differenziazione dei servizi non sono state completamente implementate nella rete. In secondo luogo, i protocolli di rete non hanno tenuto il passo con i progressi, perdendo opportunità per soluzioni software, servizi aggiuntivi e tecnologie abilitanti (CDN, acceleratori, ottimizzatori, elaborazione in rete, cloud edge). Infine, gli operatori delle telecomunicazioni hanno faticato a diversificare i propri servizi e ad adattarsi alla crescente concorrenza. Ciò ha aperto le porte del mercato di rete agli hyperscaler ma anche agli host neutrali, agli IXP, ai servizi pubblici, ai comuni e alle grandi aziende. In questa situazione l’Italia si trova ad affrontare due sfide: l’assenza di giganti di Internet su larga scala e una crescente frammentazione della rete dovuta a soluzioni proprietarie ed ecosistemi separati, che stanno minando l’Internet globale nel suo insieme.
Coordinatore del Cluster: Michele Zorzi

Il futuro della risposta ai disastri naturali potrebbe passare attraverso droni capaci di fornire connettività in aree prive di infrastrutture di rete, secondo il Cluster “B” delle Grand Challenges di RESTART. Questi droni necessitano di un’architettura avanzata per connettersi sia a reti cellulari, utili per una guida precisa grazie alla bassa latenza, sia a reti satellitari, che garantiscono connessione in situazioni di isolamento totale. Una soluzione ancora non disponibile commercialmente, ma essenziale per operazioni di ricerca, salvataggio e protezione pubblica (PPDR), con il vantaggio di essere controllabili anche fuori dal campo visivo umano.
Grand challenge 1: Progettare reti dure a morire (anche in condizioni estreme)
  • Coordinatori: Michele Zorzi
  • Progetti: SEXTET, ITANTN, AQUASMART
Definire quali sono gli aspetti delle reti che possono fornire elevata affidabilità alle comunicazioni end-to-end. Definire i domini applicativi, l'affidabilità di rete prevista associata e la gamma di condizioni di lavoro. Identificare le lacune tecnologiche e proporre nuove soluzioni a livello di sistema e di componente.
Coordinatore del Cluster: Sergio Barbarossa

Il Cluster C di RESTART propone un nuovo approccio alla comunicazione, basato sul concetto semantico e goal-oriented: invece di trasmettere l'intera sequenza di bit, punta a inviare solo il significato essenziale, con una compressione dei dati resa possibile dall'Intelligenza Artificiale e dal deep learning. Questo permette di ridurre l'utilizzo della banda, richiedendo però maggiori risorse computazionali lato ricezione. La soluzione consiste nel distribuire i server di machine learning vicino all'utente per migliorare l'efficienza. Le sfide includono il mantenimento delle performance e l'applicazione in diversi ambiti, come telefonia e sensing ambientale. Il Cluster sta elaborando un white paper e sviluppando collaborazioni, tra cui l'uso di Digital Twin per un controllo smart delle reti.
Grand challenge 2: Definire come trasmettere significati piuttosto che bit
  • Coordinatori: Sergio Barbarossa
  • Progetti: NETWIN
L'impianto concettuale fondamentale delle comunicazioni odierne si basa ancora sulla teoria dell'informazione di Shannon, secondo la quale ogni tipo di segnale, testo, audio, immagine, video, ecc., può essere convertito in una sequenza di bit. Shannon ha posto le condizioni per il recupero affidabile dei bit dal lato del ricevitore e ha lasciato deliberatamente da parte l'aspetto semantico di ciò che viene trasmesso. Con questa sfida miriamo a riprogettare la codifica della sorgente e le strategie di comunicazione per consentire al ricevente di rigenerare un messaggio che sia semanticamente equivalente a quello trasmesso, senza necessariamente richiedere che sia identico a livello di bit. Questo cambio di prospettiva offre molti più gradi di libertà che possono essere sfruttati per aumentare l’efficienza delle reti di prossima generazione.

Grand challenge 12: Rendere l'intelligenza artificiale distribuita e in rete
  • Coordinatori: Sergio Barbarossa
  • Progetti: Tutti i progetti sono coinvolti
Gli algoritmi di intelligenza artificiale (AI) stanno diventando pervasivi nella nostra vita quotidiana. Tuttavia, nella maggior parte dei casi questi algoritmi vengono eseguiti su data center, per cui il tempo che trascorre tra la query emessa dall'utente finale e il tempo in cui la risposta arriva all'utente può essere troppo grande o fuori controllo. Questa sfida mira a sfruttare la sinergia tra AI e networking in due direzioni: a) progettare algoritmi di machine learning distribuiti in esecuzione nell’edge cloud, il più vicino possibile all’utente finale, per abilitare applicazioni intelligenti sensibili al ritardo; b) sfruttare algoritmi distribuiti di machine learning per migliorare le prestazioni delle reti di telecomunicazioni rendendo sempre più autonomo il ciclo di rilevamento, decisione e controllo.
Coordinatore del Cluster: Davide Dardari

Il Cluster D di RESTART lavora a soluzioni per reti wireless più sostenibili, utilizzando "smart radio" per controllare il percorso delle onde elettromagnetiche. Questi dispositivi consentono al segnale di aggirare ostacoli, migliorando copertura e riducendo i costi senza la necessità di aumentare il numero di antenne. L'obiettivo è superare le limitazioni del 5G, migliorando capacità, latenza e efficienza energetica. Tra le tecnologie promettenti figurano le meta-superfici, mentre piattaforme comuni di testbed saranno utilizzate per integrare e validare i progressi su scala più ampia.
Grand challenge 3: Piegare la propagazione radio alle esigenze della rete
  • Coordinatori: Davide Dardari
  • Progetti: SRE, 6GWINET, MOSS
Nella progettazione delle reti radio, come quelle cellulari, la propagazione delle onde elettromagnetiche negli ambienti urbani ha sempre rappresentato una sfida a causa dei vari effetti causati da ostacoli, riflessioni e altri fattori. Tuttavia, il modo in cui le onde interagiscono con l’ambiente è stato tradizionalmente considerato inalterabile. La ricerca sta ora lavorando per introdurre nuovi elementi nell’ambiente, come superfici riflettenti intelligenti, ripetitori radio controllabili e altri che possano modificare il modo in cui le onde si propagano per allinearsi meglio alle esigenze della rete radio.
Coordinatore del Cluster: Roberto Verdone
Grand challenge 4: Rendere il teletrasporto virtualmente possibile con i gemelli digitali
  • Coordinatori: Riccardo Marini
  • Progetti: SUPER, IN, 6GWINET, COHERENT, RIGOLETTO
Un gemello digitale è un'emulazione software dinamica di un sistema reale che ne rappresenta il funzionamento in tempo reale. Il concetto di gemello digitale si sta oggi muovendo verso un modello digitale olistico di un sistema reale, ovvero la sua rappresentazione virtuale (sempre all’interno di un programma informatico) che ne replica lo stato e i relativi cambiamenti grazie all’uso combinato di dati, simulazioni e intelligenza artificiale. Se questo gemello digitale sw viene progressivamente accoppiato con componenti hardware che assomigliano al sistema originale, il gemello digitale diventa una copia sincrona del sistema originale. Questo approccio può essere chiamato teletrasporto se il sistema originale e il gemello digitale hw/sw sono sincronizzati da remoto tramite un'adeguata infrastruttura di telecomunicazioni. La sfida è essenzialmente interdisciplinare ma comporta un contributo di dominio da parte della disciplina delle telecomunicazioni.

Grand challenge 6: Progettare una Internet delle Emozioni
  • Coordinatori: Roberto Verdone
  • Progetti:
Recenti studi di neuroscienze dimostrano che le onde cerebrali elettromagnetiche e le emissioni corporee contengono molte informazioni in termini di stato emotivo che una persona lascia. Attraverso la loro analisi è possibile misurare le emozioni provate dagli individui. Ancora più interessante è che, quando due individui vicini condividono le stesse emozioni, queste emissioni tendono a interagire e a sincronizzarsi. È quindi possibile immaginare un mondo in cui i dispositivi indossabili rileveranno queste emissioni, le codificheranno digitalmente e le trasmetteranno all’altra estremità, dove verranno riprodotte le istanze emotive. Sarà possibile condividere emozioni, come in presenza, pur trovandosi dalla parte opposta del mondo.

Grand challenge 8: Aggiungere la connettività alla trasformazione digitale per un'industria sostenibile
  • Coordinatori: Roberto Verdone
  • Progetti: IN
La ricerca sulle reti industriali è fondamentale per guidare la trasformazione digitale dei processi industriali e garantirne la sostenibilità. Questa importanza è sottolineata da diversi fattori chiave. Innanzitutto, le reti industriali sono la spina dorsale della produzione e della manifattura moderne. Attraverso la ricerca, possiamo sviluppare tecnologie e protocolli all’avanguardia che migliorano l’efficienza, l’affidabilità e la sicurezza di queste reti. Ciò, a sua volta, ottimizza i processi operativi, riduce i tempi di inattività e minimizza lo spreco di risorse, portando in definitiva a risparmi sui costi e maggiore competitività. Inoltre, l’integrazione di soluzioni di rete avanzate può facilitare l’analisi dei dati e il processo decisionale in tempo reale. Ciò consente alle industrie di rispondere rapidamente alle mutevoli condizioni, identificare opportunità di miglioramento e adattarsi alle richieste del mercato con agilità. In termini di sostenibilità, la ricerca nelle reti industriali può consentire pratiche efficienti in termini di risorse, come la manutenzione predittiva, l’ottimizzazione energetica e la riduzione dei rifiuti. Queste iniziative eco-consapevoli non solo riducono l’impatto ambientale dei processi industriali, ma si allineano anche con la crescente enfasi globale sulla sostenibilità.
Coordinatore del Cluster: Andrea Passarella

Il Cluster F di RESTART esplora come la digitalizzazione possa contribuire alla sostenibilità ambientale, ottimizzando la gestione delle risorse tramite l’Internet delle Cose (IoT) e l’apprendimento automatico. Applicazioni chiave includono la riduzione degli sprechi idrici, monitorando in tempo reale le perdite nella distribuzione (attualmente stimate al 35-40%) e diminuendo il consumo energetico associato. La sfida mira a sviluppare una visione inter-progettuale per promuovere soluzioni sostenibili a livello energetico, sociale ed economico, con l’obiettivo di migliorare le condizioni ambientali globali.
Grand challenge 7: Digitalizzare l'ambiente per un mondo più sostenibile
  • Coordinatori: Andrea Passarella
  • Progetti: PESCO, ISaCAGE, R4R, SENSING NET, TeleSmEg, WITS
Le tecnologie di telecomunicazione a basso consumo e l’Internet delle cose possono svolgere un ruolo fondamentale nel monitoraggio e nella preservazione dell’ambiente. L’uso di sensori e dispositivi connessi può aiutare a raccogliere dati in tempo reale sull’utilizzo delle risorse, sull’acqua, sulla qualità dell’aria e su molti altri aspetti ambientali. Questa sfida mira a combinare questi dati, raccolti da adeguate soluzioni IoT, con nuovi metodi di intelligenza artificiale in grado di informare decisioni più intelligenti per la gestione sostenibile delle risorse e la riduzione dell’impatto ambientale. L’obiettivo è sfruttare la digitalizzazione ambientale, l’interconnettività e l’apprendimento automatico per compiere un passo significativo verso un mondo più verde e sostenibile.
Coordinatore del Cluster: Enrico Magli

Il Cluster G di RESTART affronta le sfide di un mondo sempre più digitale e immersivo, caratterizzato da opportunità e rischi legati all'Intelligenza Artificiale. Da un lato, l'IA consente esperienze realistiche e interattive, come collaborazioni musicali a distanza; dall'altro, facilita la creazione di media sintetici iperrealistici, come i deepfake, con gravi implicazioni sociali. Nell'ambito del progetto FUN-Media e collaborazioni con il PNRR, il Cluster sviluppa soluzioni per migliorare l’esperienza utente e prevenire la diffusione di contenuti contraffatti, garantendo un ecosistema digitale più sicuro.
Grand challenge 9: Integrare media e reti per un nuovo mondo digitale immersivo
  • Coordinatori: Enrico Magli
  • Progetti: FUN-Media, 6GSALUS
I media moderni possono essere consumati da individui o analizzati da macchine per estrarre informazioni semantiche. La relativa quantità di dati e calcoli richiede rappresentazioni mediatiche innovative che si adattino alla rete, riducendo la velocità dei dati e consentendo l’analisi e l’affidabilità dei contenuti. Dai dati stessi si possono apprendere complessi modelli multidimensionali e multimodali, che rendono il mondo con un realismo senza precedenti. I modelli possono essere appresi in modo centralizzato o distribuito, integrando media e reti verso una retina digitale immersiva.

Grand challenge 17: Scoprire i deepfake di immagini e video per combattere la disinformazione
  • Coordinatori: Sara Mandelli
  • Progetti: FUN-Media
L’adozione diffusa di tecniche di deep learning nella generazione di media sintetici iperrealistici, comunemente definiti deepfake, rappresenta una minaccia sostanziale per gli individui, le organizzazioni e la società in generale. La produzione di contenuti multimediali contraffatti, infatti, è diventata più accessibile che mai, con gli utenti ora in grado di creare immagini e video sintetici eccezionalmente realistici con il minimo sforzo e senza la necessità di competenze specializzate. Dato il potenziale di sfruttamento dannoso di tali dati, sta diventando fondamentale distinguere tra media autentici e falsi.
Coordinatore del Cluster: Carla Chiasserini

L'evoluzione delle reti ha portato dal predominio di hardware fisso e non programmabile al concetto di "network softwarization", che offre maggiore flessibilità ma presenta limiti di prestazioni. Si assiste quindi a un ritorno all'uso di hardware programmabile, combinando la flessibilità del software con l'efficienza dell'hardware specializzato per sviluppare piattaforme avanzate di gestione delle reti.

Un aspetto cruciale è la distribuzione del potere di calcolo lungo la rete, permettendo adattamenti dinamici alle richieste e migliorando la reattività e la sostenibilità. Questo progresso contribuisce alla transizione digitale, consentendo agli utenti di accedere a servizi più rapidi e affidabili, alle aziende di ridurre i costi, sviluppare settori innovativi e offrire nuovi servizi ad alte prestazioni, e all'ambiente di beneficiare di minori consumi energetici. Tale evoluzione è il focus del Cluster H delle Grand Challenge di RESTART.
Grand challenge 10: Rendere la rete una piattaforma programmabile per l'esecuzione di applicazioni
  • Coordinatori: Carla Chiasserini
  • Progetti: SUPER, COHERENT, 6GWINET, RIGOLETTO, PESCO, WatchEDGE, ADAPTO, LEGGERO, LIAISON
Nel frenetico panorama tecnologico di oggi, non stiamo solo utilizzando l'IoT, la softwarizzazione e l'apprendimento automatico, ma stiamo lasciando che ridefiniscano il modo in cui interagiamo con l'ambiente circostante. Tessiamo una rete di dispositivi IoT per acquisire e condividere dati in tempo reale. Il software sta diventando la spina dorsale che consente aggiornamenti agili e ottimizzazioni mirate. L’apprendimento automatico è il cervello dell’operazione, poiché consente ai nostri sistemi di apprendere e anticipare le nostre esigenze. Immagina un futuro in cui la tua casa, il tuo ufficio o la tua città siano un ecosistema interconnesso, intuitivamente in sintonia con le tue esigenze, il tutto massimizzando l'efficienza energetica e il comfort.

Grand challenge 14: Ridefinire il ruolo dei componenti hardware nelle reti basate su software
  • Coordinatori: Sebastiano Miano
  • Progetti: SUPER
Il processo noto come "softwarizzazione della rete" sta provocando una profonda trasformazione nell'infrastruttura delle telecomunicazioni. Implica lo spostamento di molte funzioni, precedentemente dipendenti da hardware specializzato, verso hardware informatico generale (server basati su CPU) tramite servizi software. Questo cambiamento può dare l'impressione che il ruolo dell'hardware stia diminuendo nel progresso tecnologico. Tuttavia, questo non è il caso nella realtà. Analogamente al regno del calcolo, esistono anche operazioni di rete che beneficiano dell'accelerazione con hardware specializzato, spesso programmabile o configurabile. Questo dominio hardware sperimenta una rapida evoluzione tecnologica e una ricerca attiva. Le frontiere della ricerca sono ora alle prese con hardware innovativo, in particolare in aree come la commutazione, che è fondamentale per l’evoluzione dei data center, nonché nel campo delle reti di accesso radio disaggregate e aperte. Inoltre, le trasmissioni radio ad alta frequenza continuano a testimoniare progressi nel mondo della tecnologia hardware.
Coordinatore del Cluster: Luca Chiaraviglio

Nei sistemi di comunicazione, i segnali non solo trasmettono informazioni, ma possono anche essere utilizzati per percepire l'ambiente circostante. Questo è il principio alla base della comunicazione e del sensing integrati, che sfruttano le infrastrutture esistenti per migliorare qualità, efficienza e sicurezza negli ambienti e nelle strade, ottimizzando al contempo la comunicazione stessa.

Questa tecnologia consente, ad esempio, di ottimizzare la copertura cellulare analizzando in tempo reale l'ambiente e regolando segnali in modo più preciso. Il Cluster I delle Grand Challenges di RESTART esplora questa frontiera attraverso ricerche su reti ottiche per rilevamenti, integrazione di comunicazione e sensing su varie frequenze, utilizzo di reti terrestri e non-terrestri, raccolta di dati da segnali e tecnologie di sensing abilitate alle comunicazioni.
Grand challenge 11: Percepire e proteggere il mondo attraverso i segnali di comunicazione
  • Coordinatori: Luca Chiaraviglio, Marco Lops
  • Progetti: ISaCAGE, R4R, SENSING NET
La filosofia della mera condivisione dello spettro tra comunicazioni e sistemi di rilevamento si è evoluta verso una piena integrazione, sintetizzata dall'acronimo ISAC (Integrated Sensing And Communications). Alle strategie di progettazione ISAC possono essere ascritte sia architetture rad/com co-progettate, in cui i segnali di sondaggio radar e il codice di comunicazione sono progettati insieme per consentire procedure overlay/underlay, sia sistemi più sofisticati, in cui un'unica piattaforma di trasmissione è progettata in modo tale da consentire procedure di overlay/underlay in modo da soddisfare entrambe le funzioni. In quest'ultima categoria troviamo sistemi opportunistici (ovvero sistemi di rilevamento che utilizzano segnali di comunicazione deviati e sistemi di comunicazione che utilizzano il riverbero generato da sistemi di rilevamento) e strutture completamente olistiche, in cui la piattaforma di trasmissione è progettata in modo da ottimizzare sia la comunicazione che il rilevamento.
Coordinatore del Cluster: Ernesto Limiti
Grand challenge 13: Aprire i grandi spazi delle alte frequenze all'accesso radio
  • Coordinatori: Ernesto Limiti, Umberto Spagnolini
  • Progetti: 6GWINET, MIND-DREAM, T-NEXT, INCHNET, ARCADIA
La filosofia della mera condivisione dello spettro tra comunicazioni e sistemi di rilevamento si è evoluta verso una piena integrazione, sintetizzata dall'acronimo ISAC (Integrated Sensing And Communications). Alle strategie di progettazione ISAC possono essere ascritte sia architetture rad/com co-progettate, in cui i segnali di sondaggio radar e il codice di comunicazione sono progettati insieme per consentire procedure overlay/underlay, sia sistemi più sofisticati, in cui un'unica piattaforma di trasmissione è progettata in modo tale da consentire procedure di overlay/underlay in modo da soddisfare entrambe le funzioni. In quest'ultima categoria troviamo sistemi opportunistici (ovvero sistemi di rilevamento che utilizzano segnali di comunicazione deviati e sistemi di comunicazione che utilizzano il riverbero generato da sistemi di rilevamento) e strutture completamente olistiche, in cui la piattaforma di trasmissione è progettata in modo da ottimizzare sia la comunicazione che il rilevamento.
Coordinatore del Cluster: Francesco Matera

L'emergere di nuovi casi d'uso altamente eterogenei richiede protocolli e sistemi di comunicazione sempre più flessibili, capaci di soddisfare requisiti stringenti di latenza e larghezza di banda. L'obiettivo è sviluppare un sistema unico, completamente integrato, in cui persone, veicoli e infrastrutture possano scambiarsi dati in tempo reale. Le attività del Cluster delle Grand Challenge di RESTART includono ricerche su veicoli autonomi connessi e non connessi, operazioni con droni, gestione del traffico e analisi dell'esposizione elettromagnetica in contesti di comunicazione V2X.
Grand challenge 16: Connettere e supportare chiunque e qualunque cosa si muova
  • Coordinatori: Francesco Matera, Alessandro Bazzi
  • Progetti: ITA-NTN, MoVeOver
Le tecniche di telecomunicazione B5G/6G rivoluzioneranno la mobilità consentendo la comunicazione in tempo reale e lo scambio di dati tra veicoli, infrastrutture e centri di controllo. Supporteranno veicoli connessi/autonomi, piattaforme di ride-sharing, operazioni con droni, gestione del traffico e controllo remoto dei veicoli. Vincere questa sfida migliorerà la sicurezza, l’efficienza e la sostenibilità ambientale di qualsiasi mezzo di trasporto.
Coordinatore del Cluster: Piero Castoldi


Grand challenge 18: Costruire le autostrade del futuro con le comunicazioni in fibra
  • Coordinatori: Piero Castoldi
  • Progetti: RIGOLETTO, GrapHICS, ELENE, HePIC, SENSING NET
Lo Space Division Multiplexing (SDM) è l'attuale frontiera delle reti ad alta capacità. La fibra multicore è la tecnica SDM più efficiente che possa esistere nella versione a nuclei disaccoppiati o a più nuclei, messi così vicini tra loro che si verifica una quantità significativa di accoppiamento tra le fibre (fibre SDM accoppiate) e si formano supermodalità. Per affrontare il conseguente problema di diafonia, si utilizzano tecniche MIMO perfezionate (ingressi multipli/uscite multiple) basate su processori di segnali elettronici e nuovi dispositivi a pacchetto ottico che gestiscono SDM. A livello del piano di controllo, sono necessarie diverse soluzioni per soddisfare l’agilità della rete, la riduzione del consumo energetico e la sicurezza in uno scenario così in evoluzione.
Coordinatore del Cluster: Giacomo Verticale

Le attività principali del task e del Grand Challenge associato al progetto includono il coinvolgimento della comunità e la definizione di strategie per coinvolgere le comunità di riferimento, sia interne che esterne a RESTART, misurando l'impatto dei prodotti open-source e open-data. È prevista l'identificazione di piattaforme rilevanti per rendere accessibili i contributi del progetto alla comunità e l'organizzazione del software open-source prodotto per associarlo direttamente a RESTART e garantirne una visibilità strategica. Inoltre, verranno creati repository per raccogliere e rendere disponibili dati open, assicurando accessibilità e affidabilità attraverso sinergie con altri progetti PNRR su Cloud e Big Data, così da garantire la disponibilità dei risultati nel lungo termine.

Il progetto comprende anche la definizione di linee guida per la pubblicazione di contributi open-source, affrontando le questioni di licenza per assicurare un uso corretto e una possibile commercializzazione dei materiali. Saranno individuati strumenti per garantire la sostenibilità delle iniziative, inclusa la creazione di un portale strutturato per dare visibilità e accesso ai dati e al software prodotti. Infine, sarà promossa la partecipazione di volontari per assumere responsabilità in compiti specifici, valorizzando individui motivati che possano guidare efficacemente le attività.
Grand challenge 19: Creare una comunità per i dati aperti e il software open source RESTART
  • Coordinatori: Giuseppe Bianchi, Giacomo Verticale
  • Progetti: Tutti i progetti sono coinvolti